
Si celebra anche in diocesi, domenica 17 novembre, la terza Giornata mondiale dei poveri. Per l’occasione gran parte delle parrocchie hanno organizzato eventi particolari, invitando le persone bisognose del territorio parrocchiale, o hanno promosso raccolte di viveri straordinarie da donare poi ai poveri.
Ad esempio nelle parrocchie della Cattedrale, di Santa Maria del Torrione e in quella di San Paolo, in città, nel pomeriggio si terranno delle tombolate seguite da una merenda. A San Vittore si è fatta un’opera di sensibilizzazione straordinaria, coinvolgendo i bambini del catechismo che, a loro volta, hanno invitato alla celebrazione della Giornata parenti e amici. A Cervia e a Portomaggiore è stata organizzata una raccolta viveri, mentre a Cannuzzo sarà animata in modo particolare la Santa Messa mattutina, con la lettura di una parte del messaggio scritto da papa Francesco per la giornata.
E le parole del pontefice sono di grande efficacia, già dall’esordio. Tema della giornata è una frase tratta dal salmo 19, “La speranza dei poveri non sarà mai delusa”, e papa Francesco scrive in merito: “Le parole del Salmo manifestano una incredibile attualità. Esprimono una verità profonda che la fede riesce a imprimere soprattutto nel cuore dei più poveri: restituire la speranza perduta dinanzi alle ingiustizie, sofferenze e precarietà della vita. Il salmista descrive la condizione del povero e l’arroganza di chi lo opprime. Invoca il giudizio di Dio perché sia restituita giustizia e superata l’iniquità”.
Il pontefice prosegue evidenziando l’ingiustizia sociale che è alla base di tante forme di povertà. “Come dimenticare i milioni di immigrati vittime di tanti interessi nascosti, – scrive papa Francesco – spesso strumentalizzati per uso politico, a cui sono negate la solidarietà e l’uguaglianza? E tante persone senzatetto ed emarginate che si aggirano per le strade delle nostre città? Quante volte vediamo i poveri nelle discariche a raccogliere il frutto dello scarto e del superfluo, per trovare qualcosa di cui nutrirsi o vestirsi!”.