
Un tempo “da custodire, abitare, condividere”. Quello dell’Avvento certamente, ma anche quello ordinario, quotidiano, spesso affannoso e “affaticato” che ci troviamo a vivere, anche e spesso sotto Natale. Il tempo e la sua “custodia” sono stati al centro delle riflessioni del Ritiro di Avvento promosso dall’Azione Cattolica di Ravenna-Cervia assieme a quelli di Faenza-Modigliana, Forlì-Bertinoro, Cesena-Sarsina, San Marino-Montefeltro, nel week-end all’Istituto Emiliani di Fognano. Un centinaio i partecipanti che hanno riflettuto sulle meditazioni di don Tony Drazza, assistente nazionale Giovani di Ac.

Come spesso succede per esercizi e ritiri spirituali, che hanno un “trama interiore” diversa per ognuno, è difficile riassumere i contenuti delle meditazioni di don Drazza, che ha ritagliato riflessioni per i laici a partire da tre brani del Vangelo: quello della guarigione della suocera di Pietro (Mc, 1, 29-39), quello della Cananea (Matteo 15, 21-28) e quello della preghiera nel Getsemani (Matteo 26, 36-56).
Ma ci sono frasi che hanno colpito in tanti. Di seguito, vi proponiamo 5 concetti emersi dalle meditazioni di Don Drazza a Fognano, una sorta de “il meglio di…” che forse può mettere in moto altre meditazioni utili per il tempo dell’Avvento.
“A un certo punto, anche per Gesù la giornata finisce. E deve finire anche per noi. Il tempo che Dio ci dà deve bastarci. Altrimenti rischiamo di metterci al posto suo”
“Tenere insieme il fango e il desiderio. Tenere insieme tutto, il piccolo e il grande. La nostra vita ha a che fare con la bellezza del Tabor e con l’incapacità di stare dentro il Getsemani”.
“Quante volte ho condiviso la mia storia con Dio: quante volte Dio è stato il Signore della mia storia? Il rischio di mettere Dio da una parte e farlo diventare parte della cerimonia è grandissimo per tutti”.
“Ognuno deve trovare un tempo per custodirsi (nel quotidiano): un tempo per custodire il cuore altrimenti saremo con il desiderio, il cuore desertificati“.
“Voi laici, voi siete capaci di tenere insieme il cielo e la terra. Sapete ordinare la cucina e i cuori; il lavoro quotidiano e il lavorio interiore: questa la bellezza di quello che fate con i piedi in terra e il cuore in cielo. Per questo è necessario custodirci altrimenti nulla vi prenderà più il cuore perché avrete davanti solo i problemi”.